L’attenzione dell’Istituto Superiore di Sanità per la qualità dell’aria indoor

Sin dal 2010 l’ISS ha istituito un Gruppo di Studio Nazionale sull’Inquinamento Indoor. Negli anni si sono susseguite le pubblicazioni a cura di questo gruppo di studio proprio per riportare periodicamente l’attenzione dei cittadini e dei media su un tema spesso sottovalutato, quello della qualità dell’aria negli ambienti indoor.
L’ultimo lavoro risale a gennaio 2017: si tratta di un interessante opuscolo denominato “L’aria della nostra casa, come migliorarla?”. Questo vademecum rappresenta un valido punto di partenza per tutti coloro che fino ad ora non hanno mai preso in considerazione questo tema.
Il link per scaricarlo è disponibile su questa pagina web dell’Istituto:

http://www.iss.it/indo/?lang=1&id=157&tipo=15

 

Di seguito riportiamo il testo contenuto nella prima pagina dell’opuscolo.

“Le nostre case sono i tipici ambienti indoor dove si trascorre la maggior parte del tempo e dove sono presenti numerose sorgenti inquinanti dell’aria quali ad esempio: materiali da costruzione, vernici, solventi, colle, arredi, mobili e tappezzerie, detergenti per la cura della casa e della persona, disinfettanti, insetticidi, antitarlo e antiparassitari, stufe e camini a legna o altre biomasse, candele, bastoncini di incenso e il fumo di sigaretta. Se non vi è un corretto ricambio dell’aria attraverso le aperture di finestre, gli inquinanti prodotti dalle diverse sorgenti si accumulano nelle nostre case, comportando dei possibili rischi per la nostra salute e per quella dei nostri bambini.
Composti organici volatili (come ad esempio: acetone, naftalina, trielina, formaldeide, canfora), acidi (come ad esempio: acido muriatico, candeggina, acido solforico dei disgorganti), basi (come ad esempio: ammoniaca, soda), polveri, prodotti derivanti dalle combustioni (come ad esempio: CO, NO), umidità, muffe, spore delle muffe, acari, allergeni sono alcuni dei principali inquinanti chimici e biologici dell’aria delle nostre case.”